Chirurgia postbariatrica
Un considerevole dimagrimento, soprattutto se effettuato in breve tempo, impedisce alla pelle di
adattarsi alla nuova costituzione corporea. Pertanto in diversi distretti corporei la cute rimarrà
ptosica e flaccida causando notevoli disagi sia fisici che psicologi ai pazienti.

Lassità ed esuberanza cutanee in corrispondenza di mammelle, braccia, cosce, torace, addome,
fianchi, dorso e glutei spesso è la norma in chi ha subito cali ponderali di 30-40 chili o maggiori.
Attraverso diverse tecniche si cercherà di ridurre questo esubero cutaneo asportando la cute in
eccesso e ridisegnando le varie forme.

Gli interventi eseguibili sono molteplici: si va dall’addominoplastica e torsoplastica per addome e
tronco, alla mastopessi per le mammelle, al lifting di cosce e braccia per gli arti.
Il paziente che si sottopone a questo preciso percorso deve essere molto motivato.

Gli interventi sono ormai estremamente codificati e sicuri ma lasciano sempre cicatrici più o meno occultabili. Il giovamento dato da questo tipo di chirurgia è senza dubbio notevole, sia per l’aspetto estetico che funzionale.

Fenomeni di macerazione cutanea, infiammazione e intertrigine spesso vengono
definitivamente risolti con la rimozione della causa principale, che è la cute in eccesso.
A seconda del distretto interessato gli interventi eseguibili sono molti, la maggior parte dei quali
eseguibili in anestesia generale con almeno una notte di ricovero.

Più interventi possono essere eseguiti in un’ unica seduta operatoria, come ad esempio
l’addominoplastica con il lifting di cosce o la mastopessi con il lifting di braccia.

Ogni singolo intervento deve essere discusso con il proprio chirurgo per valutare tutti i pro e i
contro, per definire bene la preparazione e per informare in maniera consona il paziente dei risultati
ottenibili.

Informazioni per il paziente

Chi è candidato?

Generalmente, i buoni candidati per interventi di chirurgia post-bariatrica sono:

– adulti la cui perdita di peso si è stabilizzata da almeno tre mesi;

– individui sani senza condizioni mediche che possano compromettere la guarigione o aumentano il rischio di un intervento chirurgico;

– non fumatori;

– individui obiettivi realistici;

– individui che si impegnano a condurre uno stile di vita sano con una corretta alimentazione e fitness.

Prima dell'intervento

Verranno prescritti degli esami di laboratorio, un elettrocardiogramma ed eventualmente una
radiografia del torace in preparazione all’intervento. Si consiglia di non assumere aspirina o
medicamenti che la contengono per due settimane prima dell’intervento e due settimane dopo previa
informazione del medico.

L’aspirina può causare sanguinamento e quindi aumentare il rischio di
complicanze.

Si consiglia poi di eliminare il fumo per almeno due settimane prima dell’intervento.
E’ infine necessario che i pazienti siano nel loro miglior stato di nutrizione possibile prima
dell’intervento.

L'intervento

A seconda del distretto corporeo interessato gli interventi saranno di diversa tipologia e durata.
La rimozione di cute dall’addome richiederà un tempo operatorio più lungo rispetto all’asportazione
di cute dalle braccia. Cosi come un lifting di cosce sarà più indaginoso di una leggera ptosi
mammaria.

Periodo Post-Operatorio

Il dolore e generalmente di modesta entità e ben controllabile con i consueti farmaci analgesici
disponibili, sia in ambiente sanitario che a casa.

Dopo l’intervento i pazienti dovranno rimanere a riposo per il tempo necessario alla completa
guarigione delle zone interessate.

Il paziente, tranne espresso divieto del chirurgo, si dovrà alzare dal letto la sera stessa
dell’intervento per effettuare pochi passi all’interno della stanza aiutato dal personale sanitario se
ricoverato.

Questo accortezza è molto importante per ridurre al minimo i rischi di trombosi venosa
degli arti inferiori e potenziali embolie polmonari. Nei giorni successivi è altrettanto importante che
il paziente si alzi diverse volte dal letto per fare alcuni passi e riattivare la circolazione venosa
sempre salvo divieto da parte del chirurgo.
I punti vengono rimossi tra la 10° e la 14°giornata.

Cosa aspettarsi dopo l'intervento

Per tutta la durata della convalescenza i pazienti dovranno attenersi a tutte le indicazioni ordinate
dal chirurgo ed evitare qualsiasi azione che possa compromettere l’esito dell’intervento.
Le cicatrici che rimangono dopo questa tipologia di interventi si rendono meno evidenti con il
tempo, ma sono permanenti. Le moderne tecniche permettono di occultare in zona anatomiche poco
esposte le linee di incisione, ma i risultati migliori si avranno solo seguendo le indicazioni del
medico e saranno condizionate dalla fisiologia soggettiva di ogni paziente.

Nelle prime settimane, le cicatrici appaiono spesso peggiorare, divenendo più rosse ed evidenti.

E’ necessario attendere 9-12 mesi perché le cicatrici maturino definitivamente, appiattendosi e
divenendo più bianche. Per tale periodo, esse non dovranno essere esposte direttamente al sole
(quindi impiegare indumenti o creme filtro antisolare totale) e potranno essere massaggiate con
idonee creme emollienti.

Dopo I’operazione, può anche essere presente una modesta sporgenza di
tessuti immediatamente al di sopra e a lato delle linee di incisione; generalmente ciò e temporaneo e
tende a scomparire, nel giro di qualche mese, man mano che le cicatrici si ammorbidiscono ed i
tessuti si distendono.

E’ utile ricordare che, anche se un buon risultato è spesso evidente fin dalla
rimozione dei punti, non è possibile giudicare il risultato finale dell’operazione finché non sia
scomparso tutto l’edema (gonfiore) e l’area dell’intervento non si sia ammorbidita completamente,
quindi perlomeno per 3-6 mesi dopo l’intervento.

Possibili complicanze

Esse sono di due tipi di complicanze: quelle legate all’anestesia e quelle legate all’intervento. Per
quanto attiene alle prime, possono essere anche gravi, ma sono rare nelle persone in buone
condizioni generali. Le complicanze legate all’intervento sono anch’esse rare, rappresentate da:
ematoma, sanguinamento prolungato, sieroma, infezione, perdita di tessuto, cicatrici
insoddisfacenti.

Se avviene sanguinamento eccessivo durante/dopo l’operazione, il sangue può
accumularsi nell’area operata e può essere necessario riaprire la ferita al fine di rimuoverlo e
fermare sanguinamenti ulteriori. Il sieroma è un accumulo anche significativo di siero (liquido)
sotto la ferita, che può necessitare di ripetute aspirazioni con siringa.

Le infezioni sono generalmente rare e rispondono con prontezza alla terapia antibiotica.

La perdita o “necrosi”di tessuto (cute e sottocute) è estremamente rara; qualora dovesse accadere, può richiedere solo medicazioni ripetute o un ulteriore intervento ricostruttivo con risultati in genere soddisfacenti.
Riguardo le cicatrici, queste restano a distanza di mesi di solito poco visibili. In taluni, rari, pazienti,
esiste la possibilità, non sempre predicibile prima dell’intervento, che le cicatrici rimangano
arrossate e rilevate permanentemente. Il rischio di complicazioni aumenta nei pazienti diabetici o
con patologie cardiache o polmonari.
Le complicanze quando intervengono, generalmente, rispondono prontamente ad un trattamento
adeguato senza compromettere il risultato finale.

Resta fondamentale affidarsi ad un chirurgo esperto, con credenziali e curriculum verificabili.

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